Dottor Alessandro Barbone
Aiuto in Cardiochirurgia

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Malfunzionamento della valvola mitrale: quali sono le cause?
Le cause di insufficienza della valvola mitrale sono molteplici. La più diffusa nel nostro Paese è la malattia degenerativa, che provoca una debolezza dei tessuti e che riguarda circa il 95% dei casi. Altre cause meno frequenti sono le malattie reumatiche o le infezioni della valvola.
Quali sono i sintomi delle malattie della valvola mitrale?
La malattia mitralica rimane asintomatica per lunghi periodi. Quando si manifesta, lo fa con sintomi specifici, come difficoltà di respirazione e frequenti extrasistoli, per cui il paziente avverte una sensazione continua di battito accelerato. Nelle forme più avanzate e più gravi si può inoltre manifestare con episodi di edema polmonare.
Quando valutare la riparazione della valvola mitrale?
La riparazione della valvola mitrale è oggi eseguita in quasi tutti i pazienti che presentano una malattia mitralica di tipo degenerativo, in molte forme legate all’endocardite e, anche se più di rado, nelle forme legate alla malattia reumatica.
Come prevenire l’aneurisma dell’aorta addominale?
Le persone che presentano fattori di rischio dovrebbero eseguire periodicamente un esame ecografico o ecocolordoppler con studio dei diametri dell’aorta. Sarà il medico specialista a suggerire eventualmente la necessità e il tipo di esami per approfondimento.
Cos’è l’aneurisma dell’aorta addominale?
Per aneurisma si intende una dilatazione localizzata e permanente di un’arteria dovuta al danno delle fibre elastiche e muscolari presenti nella parete. Il vaso, privo così della sua abituale elasticità, sotto la spinta della pressione del sangue, si allarga progressivamente. L’evoluzione naturale dell’aneurisma comporta un progressivo aumento del calibro del tratto di arteria interessato fino alla possibile rottura dello stesso.
Ipertensione, familiarità, aterosclerosi, diabete e fumo sono i principali fattori di rischio che contribuiscono alla formazione e allo sviluppo degli aneurismi. L’aneurisma dell’aorta è una malattia molto diffusa: interessa il 6% circa della popolazione di età superiore a 60 anni, ed è più frequente nei maschi. Più frequentemente si localizza a livello dell’aorta addominale sottorenale, estendendosi qualche volta alle arterie iliache, cioè ai due rami principali di divisione dell’aorta verso gli arti inferiori.
Quali sono i sintomi dell’aneurisma dell’aorta addominale?
Quasi sempre l’aneurisma dell’aorta addominale è totalmente asintomatico, ossia non dà segno della sua presenza. Molto spesso, infatti, viene diagnosticato incidentalmente in occasione di esami o visite eseguiti per altre ragioni. Alcune volte può essere presente dolore, profondo, acuto e continuo al dorso e pulsazione in sede addominale, a causa della compressione esercitata dall’aneurisma sui corpi vertebrali e sulle radici nervose.
Ben diversi sono i sintomi della rottura dell’aneurisma: intensi dolori addominali o dorsali con anemia e calo importante dei valori di pressione arteriosa dovute all’emorragia. La comparsa di questi gravi disturbi richiede il ricovero in ospedale immediato per il trattamento: quando, infatti, l’emorragia interna provocata dell’aneurisma rotto è particolarmente severa, il paziente va velocemente in shock e, se non trattata tempestivamente, la rottura di un aneurisma aortico ha generalmente esito infausto.
Che cos’è lo scompenso cardiaco?
Lo scompenso cardiaco è un insieme di sintomi e manifestazioni fisiche causato dall’incapacità del cuore di assolvere alla normale funzione contrattile di pompa e di soddisfare il fabbisogno di sangue di tutti gli organi. Parliamo di scompenso sistolico quando c’è una ridotta capacità espulsiva del sangue e di scompenso diastolico se vi è una compromissione del riempimento ventricolare. Il cuore infatti, come ogni pompa, deve aspirare il contenuto e poi espellerlo: mediante l’atrio e il ventricolo destro riceve il sangue venoso dalla periferia e lo immette nella circolazione polmonare per l’ossigenazione, mentre con l’atrio e il ventricolo sinistro, lo espelle nell’aorta e quindi nelle arterie, trasportando ossigeno e nutrienti a tutti gli organi e tessuti. La funzionalità del ventricolo sinistro viene valutata con la frazione d’eiezione, un valore che esprime la percentuale di sangue che a ogni contrazione (sistole) del ventricolo sinistro viene espulsa in aorta. Si distinguono così: lo scompenso a frazione d’eiezione conservata (diastolico), lo scompenso a frazione d’eiezione ridotta (sistolico) e quello a frazione d’eiezione intermedia.